venerdì 22 ottobre 2010

Freitag: dall’eco-pop all’eco-chic





Sono sicuro che tutti voi, o almeno la maggior parte di voi, conosciate la Freitag, noto marchio di borse nato dall’idea di due fratelli svizzeri (Markus a Daniel Freitag appunto) bravi, geniali ed anche belli. Le Freitag, solo per rimembrarvelo, sono borse create usando vecchi teloni di camion, cinture di sicurezza, airbag scoppiati o camere d’aria, e per questo ognuna di loro è unica e ce ne sono per tutti i gusti, taglie e usi (anche per macbook e ipad). Queste borse in poco più di quindici anni sono diventate un vero e proprio oggetto di culto nel mondo del design, tanto da aggiudicarsi e meritarsi un posto tutto loro al MOMA di New York. Esse si sono sempre ispirate alle messenger dei postini su due ruote, dei pony-express, e dunque una delle loro caratteristiche è stata sempre quella della comodità, ma anche della resistenza (oltre che ad un certo gusto pop). Ora, sempre sullo stesso principio di comodità e di riciclo di materiali, la Freitag lancia sul mercato una nuova linea, la “Reference”, questa volta ispirata ai messaggeri militari e civili del 1800, i messaggeri a cavallo per intenderci, unendo così materiali moderni (sempre i teloni dei tir appunto) con forme e colori molto più classici, più sofisticati. Nascono così delle borse retrò, ma cittadine, prettamente femminili, ma perfette anche per i maschietti. Per il lancio della nuova collezione sono stati coinvolti soprattutto stampa e web, ed organizzati a Zurigo incontri con alcuni dei maggiori esponenti del mondo della comunicazione, come il blogger Khoi Vinh o il direttore di Wired UK David Rowan (se volete e vi interessa sul sito www.freitag-reference.com potete vedere tutti i relativi video). Va sottolineato infine un’ultima cosa. In un’epoca come questa, in cu si pone sempre più attenzione all’ambiente, alla sua sopravvivenza e al suo rispetto, la Freitag non è da meno; se da un lato infatti i materiali utilizzati, come detto, sono tutti riciclati, dall’anno prossimo il marchio avrà una sede tutta nuova,con consumi energetici davvero ai minimi in cui si utilizzerà acqua riciclata.

The Brown

venerdì 8 ottobre 2010

I Gorillaz senza maschera: MINICONCERTO da Letterman


Verrà trasmesso stasera come webcast e una parte sarà inserita nella puntata odierna del David Letterman Show: è il miniconcerto dei Gorillaz in quel di New York, negli studi televisivi della CBS, che è allo stesso tempo un bel vedere e anche un po' un evento.
La band (una delle) di Damon Albarn parrebbe aver rinunciato alle proiezioni cartoonesche per dedicarsi a live in carne e ossa. E la cosa ci fa piacere, perché riteniamo che i Gorillaz siano l'ultima band davvero brit-pop che sia sopravvissuta senza involvere in un'autocaricatura.
Chi ha detto Oasis?

popslut

MUSIC PILL - La Roux: In For The Kill (USA)

mercoledì 6 ottobre 2010

The Horrors a Roma


Non sappiamo di che serata si tratti, ma per una volta che si respira qualcosa di londinese noi ci saremo...
Touch the Wood, 9 Ottobre 2010, Radio Cafè, via Principe Umberto 67, Roma. Ah sì, i The Horrors faranno un dj set.(?)
Interessante anche il prezzo: 5 euro


Rooge

Music Pill: AC/DC - You Shook Me All Night Long

BRANDON FLOWERS @ Circolo degli Artisti, Roma











Come dire? Quando non sei nessuno e quando un concerto è sold out da un mese è difficile potervi avere accesso.
Ci siamo finti giornalisti di Girlfriend ( notissima rivista di ragazzette in gamba, suppongo ormai inesistente), ci siamo finti fotografi ufficiali di Brandon...Eravamo pronti a fare qualche scomodo servizietto sottobanco (o nella flora della Casilina)...quando ecco che una dolcissima coppia di sessantenni ci vende il suo biglietto. Dio esiste.
Dopo aver fatto un breve giretto per notare qualche volto familiare, apprendiamo da un energumeno maleducato e pieno di occhiaie che la mia Reflex ed il mio megaobiettivo ce li possiamo mettere dove non batte il sole, perchè è SEVERAMENTE vietato scattare foto con macchine professionali.(Al Circolo?)
Noi impavidi, ci abbiamo provato, ma con scarso risultato.(Ringraziamo vivamente il "cojone" con la camicia a scacchi davanti a noi che saltava, manco fosse al concerto dei Sepultura).
Per il resto, bravo Flowers, di meno le coriste, ottimi gli arrangiamenti che hanno stravolto il sound dell'album. Menomale.


Rooge

lunedì 4 ottobre 2010

Brandon canta da solo: da Las Vegas all' Italia



Già qualche tempo fa vi avevo parlato del BELLISSIMO e BRAVISSIMO BRANDON FLOWERS (come non farlo) e della sua imminente, e momentanea, carriera da solista.
Ecco. Ai primi di Settembre è uscito in tutto il mondo il suo primo album in solitaria, Flamingo (che io ovviamente ho comprato originale per 20 euro, ben spesi). Un album che ha visto la partecipazione e la collaborazione di tre grandi produttori quali Stuart Price, Daniel Lanois e Brendan O’Brien (che se li cercate su Wikipedia vi renderete subito conto di chi sono e che importanza hanno nel mondo della musica).
Ma veniamo al disco. Sin dal titolo si capisce subito che si tratta di un omaggio a Las Vegas, città amata da BRANDON, città dove LUI è cresciuto (Flamingo è infatti una zona della città ben nota al BENEAMATO). Per quanto riguarda le tracce, si tratta di pezzi in cui vengono affrontati tutti i temi per lui importanti, come la fede, l’amore per le persone care, scelte giuste e difficili o sbagliate, il tutto con melodie country e sferzate di rock, pop, soul e accompagnati da cori, chitarre e giochi di voci che lasciano una sensazione piacevole ma malinconica; una doppia lettura quindi, una doppia faccia di uno stesso lavoro, proprio come Las Vegas, città degli eccessi e del divertimento ma anche luogo desolante, soprattutto dopo la grave crisi economica che l’ha colpita duramente.
Dunque se da Flamingo vi aspettate un capolavoro, beh bisogna ammettere (a malincuore purtroppo) che questo non lo è. Ma bisogna fare delle considerazioni. Si tratta di un disco molto personale, che con i Killers FLOWERS non avrebbe mai potuto fare (a differenza di quello che lui dice), in quanto in questo disco c’è tutta la sua anima, il suo vissuto, le sue emozioni; è un album per certi versi sperimentale, che dimostra quanto sia eclettico IL CANTANTE; è un album che scorre via veloce, senza stancare, che regala alcuni pezzi davvero notevoli e che subito dopo averlo ascoltato fondamentalmente riascolteresti. Per tutti questi motivi si può affermare che Flamingo è un buon esordio come solista e non passa affatto inosservato (o inascoltato).
Ora per la delizia (e la libido) di tutti noi (sì, non solo la mia), BRANDON arriva in Italia per presentare il suo lavoro per due date imperdibili: il 4 ottobre all’Alcatraz di Milano e il 5 al Circolo degli artisti a Roma. Un’occasione unica per vedere il nostro beniamino da solo e in tutto il suo splendore. Piccolo problema: il concerto di Roma è sold out da almeno due settimane.

The Brown

venerdì 1 ottobre 2010

Mommy, can I go out and kill tonight? 19/09: MIsfits live a Roma.




Non ci si può definire dei veri disadattati nella vita se non si ha una maglia col Crimson Ghost nel cassetto. Stasera all’Alpheus, a quanto pare, di disadattati ce ne sono tanti (ma quanto è pessimo andare al concerto di una band con la maglia della band stessa? Ci chiediamo prima di entrare). C’è pure un cartello all’ingresso che ci informa che “La mercie - si, con la i - ufficiale venduta all’interno costa quanto quella degli abusivi all’esterno”. E, a parte la “mercie”, all’interno c’è davvero di tutto: sedicenni, redskins, darke (con la e), quarantenni random, tre indie col cardigan - li sacrificheremo a Satana durante il bis, mi chiedo? - e metallari della vecchia e nuova guardia. I Misfits, dopo più di trent’anni di attività, scazzi e relativi innumerevoli cambi di formazione, arresti per profanazione di tombe, questioni legali varie ed eventuali per chi deve cantare i pezzi di chi col nome Misfits, si portano dietro un pubblico che di ricambi generazionali ne ha visti diversi.

Per farla breve, ciò che rimane oggi è : Jerry Only, il bassista, che ora canta anche, Dez Cadena e Robo, entrambi ex Black Flag, rispettivamente chitarra e batteria.

L’acustica è quella dell’Alpheus, della serie: “come sarebbe suonare nel cestello di una lavatrice?”, ma i classici ci sono tutti: Halloween in apertura, 20 Eyes, Angelfuck, Hybrid Moments, Saturday Night - una delle più belle canzoni d’amore mai scritte – e, quasi d’obbligo, anche una cover dei Black Flag, Six Pack. Le pause praticamente non esistono, si viaggia a blocchi di sei-sette pezzi per volta, intervallati solo da un secco 1-2-3-4-Go! Si può fare stage diving, qualche fortunato si becca anche un calcio nel didietro da Only.

I Misfits anche stasera non suonano horror punk, i Misfits sono l’horror punk: il grottesco cantilenare dei classici americani anni ’50, i tempi tiratissimi (nonostante qualche esitazione), le chitarre con frequenze ridotte all’osso del più embrionale heavy metal. Dunque mi ritrovo a dover ammettere che vi sono band che possono permettersi di campare di rendita, perché essere leggenda non è da tutti. E di conseguenza devo necessariamente perdonare Jerry Only per essere ancora li, con mezzo metro di ciuffo nero a punta, l’eyeliner ed il teschio sul manico del basso, nonostante la panza.

Napalm Karenina


DAMAGES




E se un poeta, un drammaturgo del calibro di Sir William Shakespeare si trovasse catapultato ai giorni nostri, cosa mai scriverebbe? Scriverebbe concettuali e contemporanee opere teatrali? Si darebbe all'arte visiva estrema e fine a se stessa?
No, scriverebbe serie tv.
E Damages ne è l'esempio. Serie uscita nel 2008 e ancora in onda (da noi) racconta le vicende legate allo studio legale Patty Hewes e Associati ed è interpretata da una magistrale Glenn Close.
Basta vedere un paio di puntate e già si viene completamente risucchiati. E il bello è che ci si trova tutto un antico repertorio all'interno: una Regina potente e meschina, il suo fido Primo Ministro, l'ancella devota e l'amante ferito. Un copione già sentito, già incanalato nella memoria collettiva ma aiutato da inganni e colpi di scena talmente ben architettati da far impallidire Riccardo III.
Sir William sarebbe compiaciuto di tanto drammatico ben di dio. E noi pure.
Se Glee non vi ha convinto, se le casalinghe disperate vi hanno stancato, se Meredith Grey e co. vi stanno diventando un pò pesanti e se siete rimasti delusi dalle ultime avventure di Sookie e dei suoi amici succhiasangue, noi vi consigliamo di affidarvi alla malia della Close, magnifica come ai tempi de Le Relazioni Pericolose. Vedere per credere.

Kinoeye