venerdì 11 febbraio 2011

RITUAL, il nuovo album dei White Lies


Due anni fa con “To Lose My Life” rappresentarono davvero un caso, andando subito al successo, critica e pubblico impazzirono per loro. I White Lies erano destinati ad una carriera sfolgorante e soprattutto a dare una sferzata al genere new wave e post punk britannico. Ed infatti l’album era prodotto davvero bene, i singoli erano azzeccati, le sonorità studiate e riuscite, ogni traccia lasciava davvero il segno (io molte ce l’ho ancora nel mio iPod, tanto per dire). Partirono subito i paragoni illustri (Depeche Mode, The Sound, Joy Division) o con band contemporanee (Editors, Interpol), e i nostri tre giovanotti non delusero affatto.

Era ovvio dunque aspettarsi molto dal loro secondo lavoro, l’attesa è stata davvero tanta, per fans, per amanti del genere e per i loro detrattori. E così, agli inizi di gennaio, ecco arrivare “Ritual”, anticipato dal singolo (bello) “Bigger Than Us”. Che dire di questo secondo capitolo della loro carriera: ovviamente nessuno mette in discussione le capacità del gruppo, anzi, i White Lies ci sanno fare. Eppure “Ritual” ti lascia un po’ con l’amaro in bocca, non ti soddisfa del tutto. L’album, come dire, non aggiunge nulla e non sviluppa il loro stile (che resta comunque unico) e la loro musica, nonostante un avvicinamento all’elettronica. Ma, appunto, si tratta solo di un avvicinamento, null’altro, un tentativo, ma non c’è quello step e forse quella volontà di evolvere, quel passo necessario ad un ulteriore miglioramento. Ci sono certamente delle canzoni molto notevoli, “Holy Ghost”, “Turn the Bells”, “Strangers”, ma per il resto è tutto già sentito (anche nell’album precedente), un po’ noioso. Il risultato, dunque, sembra piuttosto mediocre, o forse lo è per davvero.

Mentre “To Lose My Life” con un ascolto ti catturava, ti restava in testa e ti colpiva (sonorità anni ’80 riarrangiate in maniera così accorta non era affatto poca cosa), “Ritual”, invece, devi ascoltarlo più volte per capirlo, ma di certo non ti impressiona.

In ogni caso vale comunque la pena di vedere i loro live, e sarà possibile il 12 marzo all’Estragon di Bologna per l’unica data italiana.

The Brown

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