E non si tratta di suicidio o di morte naturale. Qui si parla di puro omicidio. Vabbè, chi non ha mai gradito più di tanto la signorina Poulain gioirà apprendendo lo scoop dell’anno.
La settimana scorsa ci siamo recati ad uno dei tanti concerti che la città eterna suole offrire ogni stramaledetta bollente estate. Villa Ada. Yann Tiersen.
Il compositore francese, era a Villa Ada per presentare in anteprima al pubblico romano “Dust Lane”, il suo nuovo disco in uscita a Ottobre e anticipato in primavera dal singolo “Palestine”. Amatissimo in Francia e in tutta Europa, Yann Tiersen è automaticamente associato a suoni di fisarmoniche e atmosfere da rive gauche, ma quella è solo una parte del suo ampio registro musicale.
Di solito ci si aspetta che ad un concerto en plein air, e soprattutto in uno spazio grande (abbastanza grande) come un parco, i biglietti non si esauriscano in un batter di ciglia. Ci si aspetta di trovare almeno gli ultimi resti al botteghino. E invece no.
Mai vista tanta gente a Villa Ada. E per chi? Yann Tiersen. Ok. Noi lo conosciamo, lo ammiriamo. Anche se solo ed esclusivamente per quelle meravigliose colonne sonore che ha creato per “Il Favoloso Mondo Di Amelie” e per quel gioiellino di “Good bye, Lenin!”. Ma su non stiamo ad ingannarci. Alzi la mano chi ha ascoltato qualche suo pezzo che non sia uscito da uno dei due film citati. Ok, ok. Saremo noi gli ignoranti e quelli con poco interesse nella scoperta e nel approfondimento. Lo accettiamo come sconfitta personale.
Ebbene, senza biglietti e con una voglia matta di ascoltare “Comptine d’un autre été” o “Summer 78” ci siamo infrattati (sul serio) e insieme ad un’altra quarantina di persone abbiamo scavalcato il muro della fatidica villa. (Ma sì, tanto è bassissimo!!! e noi così agili che in confronto Andrew Howe è paragonabile ad un Sus scrofa barbarus).
Lontani dal palco ma con una visuale d’incanto abbiamo aspettato l’inizio del concerto. Ed eccolo arrivare sul palco…con la sua band!!! vabbè, ci siamo detti, suonerà anche dei pezzi inediti ovviamente, dove è necessario l’insieme di…percussioni, bassi e chitarra elettrica. Ok ma non era il concerto di Yann Tiersen? quel compositore che suona pianoforte, fisarmonica e violino praticamente tutti assieme?
Sì. Ma a quanto pare il buon caro Yann ha una grande passione per il rock (non un caso se Tiersen ha scelto di affidare la produzione del nuovo album nelle mani di gente come Ken Thomas (David Bowie, Slade, Paul McCartney, etc.) e Steve Whitfield (The Cure, Black Wire, The Mission, Shed Seven, Terrorvision). Il “Dust Lane Tour” dunque, ce lo ha presentato proprio in questa veste, con i riff di chitarra accanto a violini, mandolini, oscillatori, moog. Uno spettacolo in cui strumenti acustici, elettrici ed elettronici si muovono insieme per creare sonorità affascinanti. Arrangiamenti originali in cui l’idea di “genere musicale” deve cedere il passo di fronte a un talento compositivo ed esecutivo straordinario, che in questo tour si è alimentato dello spirito del rock, ma senza mai cadere nella banalità delle soluzioni consuete.
Ci si è presentata alle nostre orecchie una musica sconosciuta, un incrocio tra rock e punk gitano, stile Gogol Bordello, ma molto più soft, con qualche contaminzione elettrica.
Il che non ci è dispiaciuto affatto. La matrice rimane sempre quella alla quale siamo stati abituati da un compositore tanto eclettico. Magia pura. Creata da una musica fiabesca, trascinante, festosa, evocativa. Sarà stata anche la location, l’aria fresca, il lago di fronte a noi e 500 tra moscerini e zanzare, ma questo Yann Tiersen, diverso e al di fuori di tutte le aspettative, non solo nostre, ci è piaciuto e anche tanto.
E no, “Comptine d’un autre été” non è stata suonata.
Amelie è stata uccisa da un musicista. E meno male!!!
Kinoeye
La settimana scorsa ci siamo recati ad uno dei tanti concerti che la città eterna suole offrire ogni stramaledetta bollente estate. Villa Ada. Yann Tiersen.
Il compositore francese, era a Villa Ada per presentare in anteprima al pubblico romano “Dust Lane”, il suo nuovo disco in uscita a Ottobre e anticipato in primavera dal singolo “Palestine”. Amatissimo in Francia e in tutta Europa, Yann Tiersen è automaticamente associato a suoni di fisarmoniche e atmosfere da rive gauche, ma quella è solo una parte del suo ampio registro musicale.
Di solito ci si aspetta che ad un concerto en plein air, e soprattutto in uno spazio grande (abbastanza grande) come un parco, i biglietti non si esauriscano in un batter di ciglia. Ci si aspetta di trovare almeno gli ultimi resti al botteghino. E invece no.
Mai vista tanta gente a Villa Ada. E per chi? Yann Tiersen. Ok. Noi lo conosciamo, lo ammiriamo. Anche se solo ed esclusivamente per quelle meravigliose colonne sonore che ha creato per “Il Favoloso Mondo Di Amelie” e per quel gioiellino di “Good bye, Lenin!”. Ma su non stiamo ad ingannarci. Alzi la mano chi ha ascoltato qualche suo pezzo che non sia uscito da uno dei due film citati. Ok, ok. Saremo noi gli ignoranti e quelli con poco interesse nella scoperta e nel approfondimento. Lo accettiamo come sconfitta personale.
Ebbene, senza biglietti e con una voglia matta di ascoltare “Comptine d’un autre été” o “Summer 78” ci siamo infrattati (sul serio) e insieme ad un’altra quarantina di persone abbiamo scavalcato il muro della fatidica villa. (Ma sì, tanto è bassissimo!!! e noi così agili che in confronto Andrew Howe è paragonabile ad un Sus scrofa barbarus).
Lontani dal palco ma con una visuale d’incanto abbiamo aspettato l’inizio del concerto. Ed eccolo arrivare sul palco…con la sua band!!! vabbè, ci siamo detti, suonerà anche dei pezzi inediti ovviamente, dove è necessario l’insieme di…percussioni, bassi e chitarra elettrica. Ok ma non era il concerto di Yann Tiersen? quel compositore che suona pianoforte, fisarmonica e violino praticamente tutti assieme?
Sì. Ma a quanto pare il buon caro Yann ha una grande passione per il rock (non un caso se Tiersen ha scelto di affidare la produzione del nuovo album nelle mani di gente come Ken Thomas (David Bowie, Slade, Paul McCartney, etc.) e Steve Whitfield (The Cure, Black Wire, The Mission, Shed Seven, Terrorvision). Il “Dust Lane Tour” dunque, ce lo ha presentato proprio in questa veste, con i riff di chitarra accanto a violini, mandolini, oscillatori, moog. Uno spettacolo in cui strumenti acustici, elettrici ed elettronici si muovono insieme per creare sonorità affascinanti. Arrangiamenti originali in cui l’idea di “genere musicale” deve cedere il passo di fronte a un talento compositivo ed esecutivo straordinario, che in questo tour si è alimentato dello spirito del rock, ma senza mai cadere nella banalità delle soluzioni consuete.
Ci si è presentata alle nostre orecchie una musica sconosciuta, un incrocio tra rock e punk gitano, stile Gogol Bordello, ma molto più soft, con qualche contaminzione elettrica.
Il che non ci è dispiaciuto affatto. La matrice rimane sempre quella alla quale siamo stati abituati da un compositore tanto eclettico. Magia pura. Creata da una musica fiabesca, trascinante, festosa, evocativa. Sarà stata anche la location, l’aria fresca, il lago di fronte a noi e 500 tra moscerini e zanzare, ma questo Yann Tiersen, diverso e al di fuori di tutte le aspettative, non solo nostre, ci è piaciuto e anche tanto.
E no, “Comptine d’un autre été” non è stata suonata.
Amelie è stata uccisa da un musicista. E meno male!!!
Kinoeye
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